“Ohe, pope! Vegno stagando! Vegno premando!”
Le voci possenti dei gondolieri inondano i canali, gli scafi neri delle gondole
si ergono minacciosi e asimmetrici, i lunghi remi dipinti fendono l’acqua veloci
e silenziosi… visitare Venezia in kayak è al tempo stesso affascinante ed
inquietante!
Indossiamo salvagente, paraspruzzi, giacca d’acqua, moffole e cappelli di lana
ma per partecipare alla magia collettiva del Carnevale di Venezia abbiamo scelto
anche magnifiche parrucche colorate, un naso rosso da pagliaccio ed una
inossidabile bandiera della pace.
Approfittiamo della considerazione riservata alle imbarcazioni a remi per
scorazzare liberamente lungo il Canal Grande, trasferendoci da una sponda
all’altra per evitare i pontili di attracco dei battelli di linea; quando
affrontiamo l’analoga impresa lungo il più trafficato Canale della Giudecca,
evitando taxi a motore e traghetti di ogni stazza, una pilotina della Polizia ci
affianca e ci scorta fino a destinazione... fantastico!
Ci intrufoliamo timidamente sotto il Ponte di Rialto, passiamo emozionati sotto
l’abside della imponente Chiesa di Santo Stefano, sostiamo sotto la bella Chiesa
di San Giovanni e Paolo, raggiungiamo estasiati il Ponte dei Sospiri, usciamo in
Piazza San Marco e pagaiamo emozionati verso l’isola di San Giorgio Maggiore per
poi goderci il tramonto in laguna scivolando silenziosi lungo le briccole che
delimitano i canali navigabili...
Prima di rientrare in campeggio, però, ci dedichiamo ad una appassionante visita
lungo i canali della Serenissima, seguendo la nostra guida autoctona ed
ascoltando i suoi preziosi consigli, per scopriamo subito che la città si offre
in tutto il suo splendore proprio a coloro che la raggiungono dal mare: i
palazzi più belli si affacciano sui canali, le chiese più importanti si aprono
sui canali, i campielli più grandi si protendono sui canali, tutta la città vive
e lavora attraverso i suoi mille canali... Venezia vista dall’acqua è una città
meravigliosa!
Poi c’è anche l’acqua torbida, le ostriche abbarbicate lungo le fondamenta, gli
scoli maleodoranti che ti aggrediscono dietro l’angolo, le bucce di patata che
piovono dalle balconate dei piani alti, la verdura che galleggia nel canale dopo
il mercato, anche qualche topolino che fa capolino tra le grate dei depositi...
però il fascino millenario della città marinara è rimasto inalterato nonostante
le aggressioni della modernità!
Ci concediamo anche delle lunghe soste per la pausa pranzo, sfruttando le
scalinate levigate di marmo bianco della Chiesa della Salute, ammaliati dal
traffico di gondole, taxi e traghetti che infestano in Canal Grande, preoccupati
dalle operazioni di sbarco ed imbarco che ci impegnano più del solito per la
presenza minacciosa di alghe lussureggianti, soddisfatti del sole caldo che ci
accompagna lungo il tragitto e dei turisti curiosi che usano i nostri kayak come
sfondo colorato per le foto ricordo.
Ci imbattiamo poi in un clamoroso ingorgo di gondole, remi che si avvicinano,
scafi che si sfiorano, piedi che si appoggiano sul muro, urla e sorrisi ed
esibizione raffinata di spostamenti laterali e virate in movimento... Venezia è
una palestra formidabile per affinare le tecniche del kayak da mare!
Bisogna però conoscere qualche piccolo accorgimento: quando si incrociano le
gondole nei canali della Serenissima bisogna sempre tenere la sinistra, per
lasciare libertà di movimento al loro lungo remo in legno; il primo senso di
spaesamento viene subito superato dai gesti o dalle grida dei gondolieri che
chiedono acqua o che indicano dove fermare il kayak, più di una volta ci siamo
trovati incastrati sotto portoni di legno mangiati dall’acqua o spalmati sulle
fiancate delle barche attraccate lungo i canali... è una sorta di singolar tenzone
tra maestri remieri, condita di volta in volta da sorrisi complici e benevoli di
chi apprezza il kayak oppure da sguardi torvi e indispettiti di chi si sta
facendo persuaso che presto o tardi per visitare Venezia useremo tutti il
kayak!!!
Ogni volta rimango affascinata dal movimento silenzioso ed elegante che i
gondolieri sanno imprimere al lungo remo con il quale governano una barca
indomabile, vogando a poppa per intrattenere i turisti con aneddoti e curiosità,
urlando richiami tipici ad ogni incrocio per evitare scontri, sfidando le leggi
della fisica e della cinetica nel mandare dritta una barca nata storta, nel
mantenere un equilibrio precario e nel manovrare un solo remo come fossero due.
Gondole e gondolieri contribuiscono a rendere unica la città di Venezia!
Lasciamo il Canal Grande e ci rifugiamo nel più tranquillo Canale di Cannaregio,
seguiamo Marco lungo i canali silenziosi dei sestieri meno battuti dalle rotte
classiche dei turisti, sostiamo sotto la mirabile facciata della Chiesa della
Madonna dell’Orto, a piedi scalzi sul mattonato rosso ed infuocato dell’ampio
campo antistante, pagaiamo in silenzio fuori dalle fondamenta nuove, dirigiamo
le prue verso l’isola di San Michele, il cimitero della città, fatichiamo un po’
a sbarcare a Murano ma vogliamo approfittare della visita guidata alla fornace
per la lavorazione del vetro soffiato… il maestro vetraio ci ha voluto omaggiare
di un incredibile cavallino blu cobalto!
In fin dei conti, trascorrere un fine settimana a Venezia non è poi un’impresa
difficile: in tre ore, traffico permettendo, si arriva da Milano a Mestre, il
campeggio scelto è dotato di un comodo scivolo per l’imbarco e di una darsena
ampia dove lasciare le auto, i maxicaravan riscaldati sono ampi e confortevoli e
l’uso della cucina ci ha permesso di trascorrere l’intera serata mangiando,
bevendo e ridendo a volontà… per raggiungere la città bisogna pagaiare per
qualche chilometro, ma lo spettacolo offerto dalla laguna è sempre interessante…
il rientro al tramonto, poi, con il sole che tinge tutto di rosso mentre si
tuffa dietro le ciminiere fumose degli impianti petrolchimici di Mestre, ci ha
regalato altri momenti emozionanti, perché anche la più inquietante architettura
industriale acquista un certo fascino quando viene avvolta dalla foschia della
sera!
Un’esperienza da ripetere, soprattutto con la formula mista di marini e fluviali
che pagaiano insieme in una delle città più belle del mondo!
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