TATIYAK - Cineforum Inuit 2009

Le nozze di Palo
Regia di Knud Rasmussen e Friedrich Dalsheim
Musica di Emil Reesen
Protagonisti: 50 groenlandesi e le loro famiglie
Film sonoro in bianco e nero con sottotitoli in francese
Durata 86 minuti

Scheda a cura di Tatiana Cappucci

Le nozze di Palo è un film-documentario realizzato tra il 1932 ed il 1933 nel corso della settima ed ultima spedizione del celebre etnologo ed esploratore polare Knud Rasmussen, morto lo stesso anno.
Il regista ci introduce nelle tradizioni del popolo Inuit della regione groenlandese d’Ammassalik attraverso il filo conduttore di una contrastata storia d’amore: Palo e Samo, due giovani cacciatori innamorati entrambi della bella Navarana, si contendono il suo amore offrendole doni via via più importanti. Durante una competizione di tamburi, antico rituale autoctono, si sfidano apertamente: Samo estrae un coltello e ferisce Palo, che scampa miracolosamente alla morte. Una volta ristabilitosi, scopre che il fratello di Navarana l’ha condotta all’accampamento invernale e così sfida il mare agitato in kayak pur di raggiungere la sua amata. Samo, folle di gelosia, li segue nella tempesta e tenta di ucciderli con l’arpione ma il suo kayak si capovolge, lui tenta invano di eseguire la manovra dell’eskimo ma affoga.

Il film-documentario mostra la vita quotidiana e le abitudini domestiche degli Inuit e l’intrigo amoroso cede il passo alla rappresentazione di uno stile di vita senza tempo: scene collettive come la pesca al salmone, i pasti che seguono la caccia, la costruzione di un riparo con le pelli, e scene intime come il rituale della guarigione, i giochi dei bambini e le donne che si prendono cura dei loro capelli.
Largo spazio viene dato al kayak che nel film assume il ruolo di co-protagonista: senza il kayak Palo non avrebbe potuto raggiungere il campo estivo e rivedere Navarana, senza il kayak Samo non avrebbe potuto cacciare e offrire regali preziosi a Navarana, senza il kayak Palo non avrebbe potuto raggiungere il campo invernale e conquistare la sua futura sposa e soprattutto senza il kayak Palo e Navarana non si sarebbe salvati… affrontare i marosi schiena contro schiena è una grande prova d’amore!

La scena finale del film è a dir poco incredibile: Navarana scioglie i suoi lunghi capelli, Palo la aiuta ad indossare il tuilik per proteggersi dall’acqua, salgono insieme sul kayak e gli altri uomini del villaggio li aiutano a legarsi tra loro… devono affrontare un viaggio decisivo per le loro vite!
Una delle scene iniziali ritrae un numeroso gruppo di inuit che raggiunge la riva dell’accampamento estivo, quando i ghiacci cominciano a sciogliersi e gli uomini cantano per l’arrivo della bella stagione: pagaiate ritmiche e veloci, diverse da quelle che siamo abituati a vedere oggigiorno, kayak attrezzati con gli arpioni di prua e adagiati sulla costa rocciosa.
Indimenticabile, poi, la commovente scena del bambino che, sotto gli occhi attenti e divertiti del padre, si infila nudo in un piccolo kayak adagiato sull’erba, lancia più volte l’arpione con maestria atavica, impugna una pagaia poco più grande di lui e comincia a rotearla in aria mimando il movimento degli adulti, senza mai smettere di ridere, come si trattasse del gioco più divertente del mondo.

Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti, specie negli Stati Uniti al momento della sua uscita nelle sale, è stato salutato con entusiasmo dalla critica internazionale e ha ottenuto il Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia, anche se taluni critici hanno sostenuto che un’opera curiosa per l’etnologo e minoritaria per il cinefilo.
Taluni aspetti del film vanno sottolineati: una certa qualità tecnica che il tempo non ha intaccato, una grande bellezza delle immagini, una attenzione scrupolosa alle inquadrate, la presenza di dialoghi in lingua originale Inuktitut ed in presa diretta, innovazione notevole per l’epoca dei film muti; inoltre, la presenza forte e talora quasi invasiva della musica, caratteristica inevitabile dell’estetica cinematografica degli anni 30, non solo colonna sonora ma parte integrante del film con un ruolo di protagonista dominante.

           

Le nozze di Palo, realizzato esattamente 10 anni dopo “Nanook of the north”, riprende alcuni dei temi già trattati nel precedente film-documentario, anche se in chiave romanzata: la caccia alla foca, la lavorazione delle pelli, la cura dei bambini; ma propone anche nuove tematiche ed analizza altri aspetti della vita tradizionale Inuit: il corteggiamento, la poligamia, i duelli, gli esercizi alla corda, le lotte dei cani, la pesca del salmone dalla riva, il trasferimento del campo, l’uso dell’umiak per donne e bambini, la navigazione in kayak, grande protagonista della pellicola.
 

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