Inuti e Popoli del Ghiaccio
Curatrice della mostra Gabriella A. Massa
Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino
2 dicembre 2005 - 29 maggio 2006
Skira Editore 2005
Scheda del 9 febbraio 2012 a cura di Tatiana Cappucci
E’ il catalogo della prima mostra interamente dedicata ai popoli che abitano le
aree circumartiche, allestita in Italia in occasione dei XX Giochi Olimpici
Invernali di Torino.
La prima parte del catalogo è dedicata alla presentazione delle collezioni
pubbliche e private che arricchiscono la mostra, sulle prime scoperte
archeologiche e sulla cultura di Thule, sulle lingue dei popoli del ghiaccio, e
si chiude con un breve capitolo dedicato ad una rara espressione artistica dei
frequentatori dell’Artico, il scrimshaw, l’incisione sull’avorio dei
denti di capodoglio e delle zanne di tricheco, sui fanoni delle balene e sui
alcuni tipi di osso o di corno.
Il catalogo raccoglie inoltre una serie di articoli molti interessanti e
presenta nell’ordine: le collezioni di oggetti dell’Alaska meridionale e della
costa nord-ovest del Pacifico del Museo di Antropologia ed Etnografia
dell’Università di Torino con, tra gli altri, dei cucchiai ricavati dai fanoni
di balena; i popoli siberiani e le culture dell’Alaska e della Groenlandia
nonché la raccolta di oggetti lapponi raccontata dalla carte storiche dei
viaggiatori nelle collezioni del Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia di
Firenze; un incontro con gli Inuit della collezione fotografica di Enrico
Hillyer Giglioli conservata nel Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi
Pigorini” di Roma con alcune splendide fotografie di Inuit di fine
Ottocento; la conservazione della memoria storica polare italiana del Museo
Polare Etnografico “Silvio Zavatti” di Fermo con un bellissimo esemplare di
tamburo in legno e pelle di caribù ed un essenziale gioco di osso e cordicelle;
la collezione Inuit di Ugo Canepa come esempio di collezionismo delle “culture
altre” nordamericane; la cultura Inuit di Guido Monzino a Billa del Balbianello,
con una bella figurina di cacciatore con la foca; la collezione dell’Alaska
meridionale e della costa nord-ovest del Pacifico “Giovanni Marro – Paolo De
Vecchi” del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino con
notizie storiche sulla consistenza della collezione; i popoli artici e le
collezioni del Musée de la Civilisation du Québec che, con oltre 1550 sculture,
disegni e stampe, insieme a circa 325 oggetti di carattere etnologico, non tutti
esposti a Torino, ovviamente, si colloca al sesto posto tra le raccolte
pubbliche canadesi.
L’ultimo capitolo del catalogo è intitolato “Un medico nel Grande Nord” ed è
stato scritto da Francesco Eugenio Negro, un medico che si interessa di
omeopatia ed agopuntura che passa il tempo libero in Artico da diversi anni:
“gli abitanti di questa regione hanno cuori sanissimi ed assenza di mal di
testa! [...] studi intrapresi a partire dagli anni ottanta dimostrano che la
comunità Inuit del 78° parallelo ha nel sangue tassi bassissimi di trigliceridi
e di colesterolo”. Mangiano carne di foca e pesce halibut, ricca di grassi Omega
3, benefici e salutari: una sorta di premio della natura ad una popolazione che
vive in un ambiente estremo, ma forse anche una delle concause di depressioni,
tendenza all’alcolismo e al suicidio. Sarebbe interessante approfondire gli
studi medici per valutare come le abitudini alimentari che gli occidentali
stanno cercando di modificare per tornare ad uno stile di vita più sano negli
Inuit abbiamo eliminato le emicranie ma forse favorito sull’umore e sul
comportamento. |