E’ un bel libro per ragazzi, curioso e divertente, non solo perché parla
dell’Alaska.
I capitoli sono brevi, il linguaggio interattivo, le schede tecniche chiare ed
esaustive: molte parole nel testo sono evidenziate in colori diversi e con
differenti caratteri ed i disegni che accompagnano il testo lo rendono di
immediata fruizione (“guardo solo le figure”).
La trama investigativa offre lo spunto per avvicinare i ragazzi al grande nord,
agli iceberg, alle slitte trainate dai cani, all’aurora boreale, a tradizioni
lontane...
La storia è quella di cinque ragazze-topo provenienti dai cinque continenti,
ingaggiate da una famosa giornalista dell’Eco del Roditore per sventare una
truffa ai danni dell’ambiente: imbottigliare l’acqua incontaminata degli
antichissimi ghiacciai artici per venderla nei più esclusivi ristoranti del
resto del mondo.
Le ragazze vengono messe sulla pista giusta da una vecchio Inuit, Ernanek (quasi
omonimo del protagonista dello storico romanzo di Ruesch “Il Paese dalle ombre
lunghe”, quell'intrepido Ernenek interpretato da Anthony Queen) che racconta
anche di come un tempo per cacciare e pescare la sua gente usasse un umiak, una
imbarcazione veloce e leggera costruita con il poco legno a disposizione e
rivestita di pelli di foca.
Mostra loro orgoglioso la vecchia barca ancora perfettamente conservata e le
invita a pagaiare insieme a lui per scoprire la verità che avvolge nel mistero
la piccola cittadina di Barrow, la località più a nord dell’Alaska (ancora più a
nord di Nome, la località divenuta famosa con il film di animazione “Balto”,
ispirato alla storia vera di un cane husky vincitore negli anni ‘20-‘30 di tutte
le più grandi corse di cani da slitta).
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