...abbiamo dovuto lottare
un po' con i motoscafi che si accalcavano all’imboccatura del porto,
ma li abbiamo dimenticati presto. Lungo tutto il resto dell’isola
abbiamo ritrovato solo i barconi carichi di turisti. A quanto pare
non hanno ancora scoperto la bellezza commovente delle calette che
si aprono a sorpresa lungo la costa frastagliata... meglio così...
Il golfo di Napoli ospita ormai da
qualche anno la maratona di nuoto Capri – Napoli che, con le sue 16
miglia, rientra a pieno titolo nel campionato mondiale di nuoto di
gran fondo.
Alla partenza si sono presentati una ventina di atleti da tutto il
mondo (Germania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Russia, Australia),
pochi muscoli ma tanta resistenza, cuffia ed occhialini che
all’arrivo avevano lasciato un netto segno biancastro
sull’abbronzatura dorata raccolta durante la traversata.
Ogni nuotatore è stato affiancato da un gommoncino con la bandiera
del paese di appartenenza che ha ospitato anche un arbitro di gara,
perché credo di aver capito che per l’intera lunghezza del percorso
gli atleti non potevano cambiare stile (bontà loro)...
Sono partiti puntuali alle 10, quando dal microfono hanno finalmente
deciso di urlare in inglese le istruzioni per la partenza (two
minutes to start).
Il primo è arrivato dopo 7 ore esatte. L'ultimo, invece, dopo oltre
10 ore, quando ormai avevano finito di smontare il palco ed il
comitato di accoglienza si era ridotta ad una sola ragazza che
porgeva garbatamente asciugamano, ciabattine ed acqua... chissà se è
poi riuscito anche lui a sottoporsi all’anti-doping... forse anche
il medico aveva già smontato le tende!
La maratona di canoa e kayak, che qualche pervicace organizzatore
napoletano ha voluto affiancare alla storica maratona di nuoto, è
stata invece fissata alle 11 per i singoli ed alle 12 per i doppi...
ovviamente gli ultimi sono arrivati primi ed anche noi turisti del
mare abbiamo impiegato tutti meno di 6 ore per giungere a
destinazione, potendo così assistere all’arrivo dei veri campioni
della giornata: i nuotatori!
C’erano, però, medaglie anche per noi, e per i primi classificati
addirittura coppe e targhe, nonché l’irrinunciabile foto-ricordo sul
palco con le “autorità”... il fermento degli ultimi giorni è almeno
servito per raggiungere forme organizzative tanto eccelse (!)
Non tutto però è filato liscio... a cominciare dal mare, che era
tutt'altro che liscio: onde formate e frangenti al traverso che ci
hanno fatto scarrocciare, rovesciare e ritardare l’arrivo...
Siamo partiti in 9 (oltre i 5 doppi che ho solo intravisto quando ci
hanno raggiunti e superati) e subito fuori dal porticciolo di Marina
Grande ci siamo aperti a ventaglio in cerca della rotta migliore per
faticare poco e pagaiare veloci... dopo poco più di mezz’ora ho
perso di vista Idelfonso che, tanto andava veloce, che deve avere
impiegato meno del traghetto di linea per arrivare a Napoli... dopo
un’oretta ho perso di vista anche tutti gli altri dell’allegra
comitiva, sia perché le canoe colorate erano spesso nascoste dalle
onde di un mare sempre più formato, e sia perché alcuni hanno
orientato le barche in direzioni davvero opposte!
Dopo poco più di due ore abbiamo raggiunto l’ultimo dei nuotatori, e
dopo un altro paio d’ore il grosso del gruppo che sembrava
accerchiato dai gommoncini del seguito... dei nostri gommoni di
appoggio, messi a disposizione dal Comune di Napoli, abbiamo ben
presto perso le tracce perché, mentre per le prime ore di gara ci
hanno pedinato a dovere, per le restanti ore di traversata sono
letteralmente scomparsi, mandando in bestia più d’uno di noi...
abbiamo poi scoperto all’arrivo che erano stati utilizzati per
recuperare i tanti arbitri di gara che avevano cominciato a vomitare
per il mal di mare e che volevano essere portati a terra (due
addirittura sono finiti in ospedale!).
Ci hanno premiati sul palco e ci hanno riempito di medaglie, targhe
e coppe che ho faticato a riportare a casa in kayak...
Ma la vera ciliegina sulla torta è stata la visita inaspettata
all’acquario!
Fulvio, conosciuto al raduno di Punta Campanella su una micro-canoa
da rodeo, ci ha raggiunto alla premiazione sul lungomare e ci ha
invitati a curiosare tra le vasche dei sotterranei dell’acquario
dove cura e studia decine di esemplari di tartarughe Caretta
Caretta.
La sera abbiamo cenato con una irrinunciabile pizza napoletana e
abbiamo tirato tardi a chiacchierare...
Il traghetto che la mattina della domenica ci ha riportati a Capri
partiva alle 9 ed era stracarico di turisti e villeggianti, tanto
che all’arrivo al porticciolo di Marina Grande abbiamo impiegato un
tempo infinitamente lungo per riuscire a sbarcare con i kayak,
dovendo stare bene attenti ad evitare le gambe dei passanti, i
passeggini, i cani e le troppe valigie al seguito...
Abbiamo preso due caffè perché nel frattempo si era rannuvolato un
po’ il cielo e quando ci siamo decisi ad entrare in acqua abbiamo
anche ricevuto la benedizione del cielo con qualche spruzzo di
pioggerellina leggera...
Il giro dell’isola è stato davvero emozionante! Capisco ogni volta
di più perché l’imperatore romano Tiberio l’ha scelta come luogo
prediletto per il suo esilio volontario da Roma...
Non avevamo con noi una macchina fotografica ma anche le foto più
belle non riuscirebbero a rendere merito alla bellezza dell’isola!
Abbiamo dovuto lottare un po' con i motoscafi che si accalcano
all’imboccatura del porto, ma li abbiamo dimenticati presto perché
sembravano attratti solo dal porto: lungo tutto il resto dell’isola
abbiamo ritrovato i barconi carichi di turisti sotto gli
spettacolari Faraglioni e lungo il litorale di Marina Piccola e poi
basta!
A quanto pare non hanno ancora scoperto la bellezza commovente delle
calette che si aprono a sorpresa lungo la costa frastagliata e del
mare cristallino che si insinua fin dentro le grotte!
Sembra che siano capaci solo di correre in mare con grande turbinio
di acqua, gasolio, frastuono e scie grigie maleodoranti, senza
fermarsi ad apprezzare il silenzio della natura e l’odore del
mare... peccato per loro, per noi invece... Siamo però finalmente
rimasti soli, e poi in silenzio per la gran parte del giro,
annusando l’aria salmastra profumata di macchia mediterranea e
giocando tra le onde dorate dal sole finalmente padrone del cielo!
Le tante “lavatrici” che abbiamo incontrato lungo la costa
occidentale erano provocate unicamente dal vento e dalle onde...
Di motoscafi neanche l’ombra per molte ore, salvo poi ritrovarli
tutti come se si fossero dati segretamente appuntamento per un
forzato rientro collettivo mentre cercavamo di traversare nuovamente
su Punta Campanella... il sole del tramonto segnava un sentiero
dorato sull’acqua proprio sulla nostra rotta ma, per quanto bello
fosse lo spettacolo, non ci rendeva molto visibili e per un buon
quarto d’ora abbiamo dovuto schivare natanti (loro si) di diverse
forme, colori e, purtroppo odori...
Non siamo riusciti ad entrare nelle Grotta Azzurra per via della
risacca ma ci siamo ripromessi di tornare...
Uscite domenicali a Capri per quelli che, come me, vivono
felicemente in questo angolo di paradiso dovrebbero diventare un
imperativo categorico...
Testo di Tatiana Cappucci |